Confraternita del Rosario. Parte V

ORGANIZZAZIONE DELLA CONFRATERNITA.

Fin dall’inizio e come attestato anche dal citato Curato Pilurcy, la Confraternita era diretta da un Priore e da un Cappellano e amministrata da un cassiere, eletto dai confratelli per un triennio, che annualmente presentava i conti, che ogni tre anni venivano inviati alla Contadoria vescovile.


La Confraternita traeva i propri incassi, che servivano per la cura e decoro della chiesa nonché per opere di bene, sia dall’affitto dei terreni in dote alla chiesa stessa, sia dagli interessi, sempre minimi, delle somme prestate ai poveri e bisognosi del paese, dalle quote annuali dei confratelli, dalle questue effettuate e dalle offerte che venivano loro elargite in occasione di processioni e di funerali.
Risultavano molto importanti le elargizioni dei vari priori, che erano normalmente persone benestanti e devote.
Le regole all’interno della confraternita furono per secoli quelle prescritte nella licenza di fondazione.
Il 20 febbraio del 1915 Mons. Luca Canepa approvò il regolamento per la confraternita e il 19 marzo dello stesso anno quello specifico per le consorelle, mentre il 12 luglio 1917 intervenne con una modifica che stabiliva che la scelta della Prioressa avvenisse non più per votazione ma per sorteggio.


Attualmente mentre i confratelli designano al loro interno il Priore che tiene l’incarico finché ha la fiducia di tutti, le consorelle vengono rette da un Prioressa, designata per sorteggio ogni anno la prima domenica di ottobre in occasione della solenne festa della Madonna del Rosario e che l’otto dicembre, il giorno dell’Immacolata, designa le sacrestane che la assisteranno dal primo giorno dell’anno successivo.
La compagnia si completa con la sottoprioressa, che è la prioressa dell’anno precedente e con l’indicazione della sacrestana maggiore, persona di fiducia cui vengono delegati molti compiti, e della prima e seconda sacrestana.
Occorre dire che le “cronfrarias” sono moltissime, cioè tutte quelle che hanno ricevuto la benedizione del “cordone” e si sono professate alla Madonna, mentre gli obblighi di presenza e di collaborazione risultano in capo alle sacrestane dell’anno.


Mentre i “cronfarios” indossano in ogni occasione sacra una particolare divisa, le consorelle si distinguono esclusivamente per cingere alla vita il cordone benedetto di bianchissimo cotone, la cui composizione è un’arte che si tramanda in alcune famiglie del paese.
Oltre gli obblighi legati ai riti della Settimana Santa, che iniziano la Domenica delle Palme e si concludono la domenica di Pasqua con il rito di “S’Incontru” tra il Cristo Risorto e la Madonna del Rosario velata di nero, nei quali consorelle e confratelli sono sempre presenti e protagonisti, sono importantissime per la confraternita la Festa dell’Epifania, la Candelora e Pentecoste per chiudere con la Festa del Rosario la prima domenica di ottobre. La prima domenica di giugno viene festeggiata solennemente, con l’accompagnamento della Prioressa dalla propria abitazione alla Chiesa del Rosario, quasi sicuramente in ricordo della licenza di costituzione della Confraternita.

Col tempo la Confraternita è diventata indispensabile corollario nell’accompagnare tutte le processioni previste dalla liturgia con la recita del Rosario in lingua sarda.


Ogni domenica la Confraternita si riunisce nell’Oratorio per la recita delle Lodi e del Santo Rosario, mentre ogni prima domenica del mese viene celebrata la messa con la processione della Madonna intorno alla Chiesa e il rito del saluto della Prioressa alla Madonna, che si conclude poi con il saluto di tutte le sacrestane alla Madre di Dio e alla Prioressa che sta al suo fianco.
Dobbiamo dire che, pur con tutte le difficoltà La Confraternita del Rosario è presente a Siniscola ormai da più di tre secoli e mezzo e rimane ancora perfettamente inserita nella realtà religiosa e sociale della comunità di Siniscola.


Al di là dell’attenzione e della cura che la Confraternita ha del decoro e bellezza della Chiesa della Madonna del Rosario, essa, soprattutto nella parte femminile che ha assunto negli anni sempre maggiore importanza, adempie costantemente al pio ufficio dell’accompagnamento dei morti, che rimane una grande tradizione di fede ed un simbolo dell’affetto della comunità per chi intraprende l’ultimo viaggio.

Antonio Murru

Bibliografia:
1) Michele Carta, Biglietto speciale per il Paradiso. Confraternite della Diocesi di Galtellì-Nuoro, a cura del Centro Studi “G. Guiso” Orosei, 1991
2) Michele Carta, Nell’anno del Signore 1777. Risposte dei parroci della Diocesi di Galtellì al questionario di Francesco Maria Corongiu Vicario Generale Capitolare, sede vacante, dell’Arcivescovado di Cagliari e unioni. A cura del Centro Studi “G. Guiso” Orosei, 1995;
3) Pasquale Grecu, Siniscola dal 1600 al 1900. Luoghi, persone, attività. Edizione a cura dell’Autore, 1998;
4) Antonio Murru, La Madonna del Rosario di Siniscola. Edizione a cura dell’autore e della Prioressa Maria Pau, 2004;
5) Settimanale “L’Ortobene”

Questa breve nota è nata dall’idea e dalla gentilissima insistenza di Annalisa Soggiu, Prioressa del Rosario nell’anno 2014, perché, oltre che confermare la devozione del paese alla Madonna, voleva conoscere e tramandare agli altri un po’ di storia della Confraternita di Siniscola nel trecentosessantatreesimo anno della sua istituzione.