I.T.C.G. “Luigi Oggiano” – Il percorso della legalità

In questo 23 maggio 2025, nel ricordare la strage mafiosa di 33 anni fa ci siamo ritrovati per leggere insieme le tappe di un percorso che ha visto uniti insegnanti, alunni e dirigenza di questo Istituto.

Abbiamo ripercorso insieme a voi le tappe che ci hanno portato fin qui.
Questa sera non abbiamo impiegato molto tempo, ma questo percorso è durato anni.

Anni lungo i quali questa scuola è stata una luce, un faro che avete e che abbiamo riacceso per ritrovare la giusta via.

Una giusta via che era partita da tempo con una bandiera della pace che sembrava ormai cancellarsi e fondersi nel pavimento del cortile, ma che, per ricordare quanto essa sia importante, è stata rinnovata perché diventasse più splendente.

Ingresso I.T.C.G. Siniscola, foto di Claudia Carta

Viene da chiedersi a cosa sia servita, a che cosa possa servire, se alla fine non sia solo un simbolo da calpestare, come tanto spesso si calpestano anche le parole e appelli di autorità morali ipocritamente omaggiate e riconosciute.

Ci sostiene la convinzione che le cose piccole possono moltiplicarsi e diventare grandi, che anche i piccoli movimenti possano diventare spinte enormi per una salvezza collettiva.

Ma questa bandiera era solo l’inizio di una scelta condivisa, solo l’inizio per indicare una scelta di campo in cui questa scuola si è riconosciuta.

Questo filo conduttore è proseguito poi con il Prof. Salvatore Russo, che si è trovato immediatamente e convintamente coinvolto in questa avventura, è continuato con i ragazzi guidati alla realizzazione artistica di quadri meravigliosi che adornano questo Istituto.

Essi sono monito e orgoglio per chi questo Istituto lo vive, per chi lo visita, per chi da esso, più maturo e più consapevole, si allontana.

La stella polare di questa strada percorsa insieme è una concezione forte di democrazia e di legalità.

La legalità, come tutti sapete, è un concetto che ha una estensione semantica molto ampia, che partendo da una stretta osservanza di leggi e regolamenti arriva al concetto di rispetto reciproco in un reciproco buon vivere.

Ma la legalità fa anche appello ai sentimenti più profondi dell’uomo, a quei diritti-doveri insiti nell’ animo umano, a quegli archetipi interiori che trascendono i codici scritti e le regole date.

Ed è per questo che il concetto di legalità ci spinge anche a reagire contro leggi ingiuste, contro leggi che tolgono libertà, contro anche quegli scivolamenti che, in nome di un mandato popolare, mirano ad alterare il concetto stesso di democrazia e l’equilibrio dei poteri.

Avete visto il quadro che è ricordo dell’uomo che ha dato il nome a questo Istituto, dell’Avv. Luigi Oggiano, la cui statura morale è superiore ai pur grandissimi meriti acquisiti in campo politico e giudiziario.

Ecco in lui si è avverato il concetto di chi, pur nel rispetto delle leggi, obbedisce agli imperativi più profondi di lealtà e di giustizia.

Quadro Avv. Luigi Oggiano di Salvatore Russo, foto di Salvatore Russo

Avete visto i giudici Falcone e Borsellino, che nell’alternanza di luci ed ombre dei loro ritratti ci immergono nell’inferno di vite cancellate solo perché dedite al compimento del proprio dovere.


La panchina è l’espressione di quel 25 novembre che in questo Istituto è sempre stato ricordato ed è diventato un simbolo di una battaglia contro la violenza di genere ma anche contro tutte le violenze sopraffattrici.

Panchina 25 novembre di Salvatore Russo, foto di Salvatore Russo

Il trionfo di luce che pervade i ritratti delle 21 madri costituenti ci porta a capire che nuovi orizzonti di libertà possono aprirsi da una ribellione alle dittature, da una disobbedienza a leggi che colpevolizzano il pensiero oppure una semplice appartenenza.

Quadro Madri Costituenti di Salvatore Russo, foto di Salvatore Russo

E poi su questa scia il grido muto della giovane iraniana espresso anche in una nudità che uno sguardo limpido trascende e porta in alto a simboleggiare un futuro che sia appannaggio di tutte le donne.

Quadro AHOO DARYAEI di Salvatore Russo, foto di Salvatore Russo

E alla fine ci aspetta il dipinto di un faro che oscilla in un desiderio di avvertimento e di accoglienza, nell’orizzonte di un cielo sereno che accoglie il volo dei gabbiani.

No, non possiamo vederlo come tenebra di respingimento ma come invito perché tutti facciamo in modo che esso risplenda ad illuminare il sogno di chi attraversa il mare per cercare un destino migliore.

Un mare che nella sua immensità non deve essere tomba di mille aspettative ma guida verso lidi che si aprono in grandi abbracci di solidarietà.

Quadro Faro Capo Comino di Salvatore Russo, Foto di Salvatore Russo

Io spero che quello che abbiamo visto e sentito sia servito a darci il senso più alto di quello che in questa scuola si è fatto da tanti anni, una scelta di partecipazione e un forte grido contro l’indifferenza.

Ed è per questo che ritengo doveroso ringraziare il Prof. Michele Carta, Dirigente dell’Istituto, tutte le insegnanti e tutti gli insegnanti impegnati in questo progetto, il nostro artista Prof. Salvatore Russo e le speciali anime di tutto Prof.ssa Francesca Capra e Prof.ssa Claudia Carta.

Un grande ringraziamento a tutti voi che siete intervenuti a questa serata e che spero abbiate potuto apprezzare e condividere con tutti noi l’idea che fare il proprio dovere in ogni campo è la scelta migliore per assicurare un futuro alla nostra società.

Mi piace concludere con l’invito che avevamo rivolto a tutta l’assemblea il 23 maggio di tre anni fa: facciamo in modo che ogni nostra giornata sia sempre una giornata di legalità.

Antonio Murru

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