La realtà con i libri

Care amiche e cari amici.

Con la collaborazione di Ruggero Roggio inauguriamo oggi la rubrica Rassegna bibliografica del presente.
In questo agosto di ferie, di sagre e di feste di ogni genere proviamo a guardare la realtà che ci circonda attraverso i libri.
Direi che è un esperimento forse estremo, costringere chi ci legge a ragionare su questo nostro mondo che ci sfugge continuamente di mano e in cui di sicuro non riusciamo ad essere più soggetti ma pedine mosse in un gioco talvolta incomprensibile.

Una tecnologia che si rinnova continuamente se da un lato può facilitare la nostra vita dall’altro nasconde insidie e capacità di controllo della nostre esistenze impossibili da controllare e a volte anche da capire.
Occorrerebbe possedere una bussola molto potente per avere la capacità di orientarci e oltre tutto anche la possibilità di riflettere su tutto quello che ci sta capitando.

Un mondo che in teoria con tutte le conoscenze acquisite dovrebbe essere in grado di risolvere i molti problemi che ci assillano si avvita invece su se stesso in guerre a cui è difficile trovare un senso (se una guerra qualsiasi possa avere un senso!).

Molto spesso i governanti del mondo sembrano dedicarsi più a creare i problemi che a risolverli, inventando di continuo altre materie su cui contendere, dalle conoscenze strategiche ai mercati globali.

Una quantità enorme di ricchezze che tende sempre più a concentrarsi in pochi individui e non a redistribuirsi per migliorare la vita di tutti.

Vogliamo, con le analisi proposte dai libri, provare a leggere tutto con spirito critico, cercando di scegliere chiavi interpretative adatte a noi per ritrovarci ancora come cittadini consapevoli e non come marionette manovrate da pochi burattinai.

Ringraziamo dunque di cuore chi ci guida in questo difficile sentiero e lo proponiamo alla Vostra attenzione in questi lunedì di agosto.

Antonio Murru

Rassegna bibliografica del presente: per una lettura critica dell’oggi.


TRUMP: TECNOPOLITICA DI UN BULLO

Tyler from India:
https://www.isupportstreetart.com/trump-street-art-walls-say/

Epocale: la pagina di storia che stiamo leggendo sul libro aperto dall’elezione di Trump merita questo aggettivo.

Con le apparenti senilità patriarcali di bullo modello Bollywood, mischia finalità, strategie e giochi di prestigio della vecchia politica (appena svelate dall’acronimo MAGA- Make America Great Again), le cui implicazioni preludono a nuovi scenari in corso d’opera.

Forse il consenso popolare ad averlo fatto presidente della nazione più potente del pianeta, non sapeva della cambiale in bianco che firmava, ma dobbiamo ricordarci che già Togliatti definiva il fascismo come regime reazionario di massa.
Dobbiamo interrogarci sugli esiti di questa fase politica della società – globale – totalmente differente dalle precedenti.



Ricordiamo la sua cerimonia di insediamento.
Un parterre de roi: la signora Trump incombe indossando un cappellino che ne nasconde gli occhi (un’abat jour spenta) e i multimiliardari delle Big Tech festanti: riconoscenza immediata per la libertà di algoritmo ai loro social e libertà di risposta alle loro chatbot di Intelligenza artificiale; Grok, l’IA di Musk, ad esempio, ha un decalogo che consente il politicamente scorretto, purché ben documentato, dacché i media sono soggettivi e faziosi: quindi “”à la guerre comme à la guerre”.
Al riguardo è visibile, su Youtube, un servizio di La7 dove Grok definisce “l’olocausto risposta efficace perché totale”.
Apologia del nazismo, insomma.

Nei giorni dell’insediamento Trump pare popolarizzare quanto popolare non è.
Attraverso i meccanismi collaudati e consolidati del lieto fine delle fiabe, celebra nozze politiche con Musk. E mentre la loro luna di miele si eclissa (licenzia il suo delfino dal DOGE con strascichi che fanno prevedere radicalizzazioni ulteriori), tampona l’erogeno collettivo grazie alle nozze di Bezos che privatizza Venezia in terra del Doge.

Trump ha approccio guascone ed irruente ai problemi del mondo: vende soluzioni h24 per guerre che si trascinano tragiche, ma a risultato non va oltre l’umiliazione dell’Ucraina.
È padrone del capitalismo dell’attenzione, delle sue grammatiche e sintassi: “abbiamo fatto buona televisione“, disse sorridente dopo aver annichilito Zelensky in mondovisione, ma ha solo rinviato l’accordo per lo sfruttamento dei giacimenti di terre rare ucraini.

Il capitalismo, quale esso sia, è sempre estrattivo.
Narcisista ed egolatra, si propone per il premio Nobel per la Pace, all’indomani della firma di pace tra Repubblica Democratica del Congo (accordi sul coltan, essenziale per pc e smartphone) e Rwanda. Sarà Nethanyau in diretta TV a consegnargli la lettera di candidatura; ah!, festeggia con il Chelsea la vittoria sul PSG al mondiale per club.

Epocale, dicevamo, perché nel nuovo corso sono strategiche l’Intelligenza artificiale ed il ruolo delle Bigtech.
Se suscita timore la nuova politica, desta forte apprensione una saldatura tra questa destra e l’IA. Non un semplice media che veicola un messaggio (seppure McLuhan ammonisse al riguardo).

https://truthsocial.com/@realDonaldTrump

C’è una diminuzione del ruolo politico istituzionale come conosciuto sinora?, mi chiedo, quando “Gli algoritmi dei social media, che sono ottimizzati per massimizzare la risposta emotiva e così rafforzare il coinvolgimento degli utenti e di conseguenza i guadagni degli annunci pubblicitari, rendono ancora più grave questo fenomeno. Si crea un bias di selezione per le notizie sulle crisi incombenti…” (R. Kurzweil, La singolarità è più vicina. Quando l’umanità si unisce all’AI, Apogeo, p.96).

Per il teorico della IA “Il cambiamento tecnologico…è essenzialmente permanente” (p.102) ed afferma “L’ottimismo non è una speculazione vana sul futuro, bensì una profezia che si autoadempie” (p.101).

Il libro di Kurzweil, bellissimo, ipotizza una trasformazione radicale del nostro livello attuale di sviluppo dove le tecnologie esponenziali cambieranno l’economia e la società nel suo insieme.




Nonostante un quadro funestato da guerre terribili: “La realtà – scrive – è che quasi tutti gli aspetti della vita stanno progressivamente migliorando come risultato di una tecnologia che migliora esponenzialmente” (p.102). Adduce degli esempi: “Anziché avere tre canali televisivi fra cui scegliere, ne abbiamo centinaia (…) invece di poche migliaia di libri in una libreria possiamo scegliere tra milioni di libri su Amazon” (p.125).

Nessuna riflessione qualitativa sulla filiera del libro (libreria, autori, biblioteche, lettori): solo una offerta sterminata, il pro e se la quantità soffocasse le capacità di scelta, poco male. È la legge dei ritorni accelerati a determinare sviluppi basilari per l’umanità che consente, ad esempio, riduzioni di costi e prestazioni efficientissime; riferendosi all’iPhone sottolinea: “In termini di rapporto prezzo-prestazioni (velocità per dollaro) si tratta di un impressionante miglioramento di duemila miliardi di volte”” (p.147).

Meravigliarsi? No – sappiamo a chi parla.
Si pensi al fenomeno degli influencer, ora altresì transumani come nel caso di Lil Miquela ed alla credibilità che hanno maturato le nuove dinamiche social: “Di fatto, la vita inventata è il mezzo con cui i social network ci fanno in parte comprendere il senso più propriamente narrativo della nostra esistenza, nonché la volontà di ingannare e di ingannarci”, scrive Davide Sisto (Virtual influencer. Il tempo delle vite digitali, Einaudi, 2024, p.38).

Resto consapevole che di gratis c’è solo il formaggio della trappola per topi e rilevo che siamo nel campo della futurologia, dove le interfacce cervello computer evolveranno nel computronio.

Ruggero Roggio

Per approfondire:
La singolarità è più vicina: quando l’umanità si unisce all’AI, Kurzweil, Ray 2024
Virtual influencer: il tempo delle vite digitali, Davide Sisto, 2024
I link puntano direttamente al sito del Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale da cui è possibile verificare la disponibilità dei libri nelle biblioteche comunali più vicine.

Ruggero Roggio (1954, Sorso) scrive non quanto vorrebbe né con la continuità necessaria.
Accampa alibi e scusanti: cucinare, i cani, i gatti, la campagna, ritenendo le sue fave impareggiabili; vero è che spreca tempo sul solitario del tablet, convinto che tutti siano risolvibili. Qualcosa ha pubblicato: Sisifo e lo scarabeo, per Tre B+Z; Stirare sinché posso, Condaghes; E’il blu il colore che ti sta meglio, Nofrontiere. Per Soter ha pubblicato Aìfon aìpad éffèbì. Sciugarrey (poesie), e Raccolta differenziata grazie al quale ha scoperto la parola prosimetro. Anche un Ebook: Alla cassa del supermercato, in fila, all’ora di chiusura – poesie, per Visuality Publishing. Un suo racconto è comparso nel volume Quarantanove racconti belli ed uno no, Ellin Selae.
Suoi interventi sono apparsi su: Nuova Sardegna, Società Sarda, Biblioteche Oggi, Intraprendere. Con il racconto Au6 è stato tra i vincitori ad Orosei di Lapis in Gurgos. Per Arkadia ha pubblicato Il re delle api (2022) e L’ultima parola l’hanno scritta prima (2024).
Minaccia di continuare a scrivere: ad esempio una fiaba triste che racconta di tre ragazzi, una foca e due delfini. Scriverà del nonno, combattente della guerra Italo-Turca, che nel 1925 convinse la nonna a far nascere sua mamma a Rodi, allora italica colonia.

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