Un anfibio esclusivo. Il geotritone del Monte Albo

Un abitante nascosto e quasi sconosciuto del Monte Albo
Il Geotritone del Monte Albo – Speleomantes flavus

Quando si parla del Monte Albo, fra gli animali più noti vengono ricordati soprattutto mufloni, volpi, aquile …
Ma c’è un altro abitante molto più elusivo e unico che non tutti conoscono, si tratta del Geotritone del Monte Albo, un anfibio esclusivo del massiccio montuoso da cui ha preso il nome.

Geotritone. Foto di Manuela Mulargia

Come casa ha scelto il Monte Albo, un complesso montuoso costituito da rocce carbonatiche e mesozoiche che si estende lungo la direttrice NE-SO; caratterizzato a nord da una linea di cresta lunga oltre 13 km, che discende raramente al di sotto dei 1000 m, con le cime più alte Punta Catirina e Punta Turuddò (entrambe 1127 m) e a nord-est Punta Cupeti (1029 m) che domina il paese di Siniscola.


É caratterizzato da alti e aspri rilievi che formano imponenti falesie popolate da specie vegetali e animali. Negli ambienti calcarei sono presenti fenomeni carsici che hanno originato forre, burroni, grotte e strapiombi, sono proprio le grotte il luogo dove è più facile osservare il geotritone.


Il Sito è inserito nella Rete ecologica “Natura 2000”, sistema di aree dedicate alla conservazione della biodiversità, caratterizzate dalla presenza di habitat e specie faunistiche e floristiche di interesse comunitario.

Monte Albo. Foto di Manuela Mulargia

Fra queste specie ritroviamo appunto il geotritone. In Europa sono presenti 8 specie di geotritone di queste: 7 specie sono esclusive dell’Italia, 5 sono endemiche della Sardegna distribuite in aree distinte dell’isola, principalmente nelle zone carsiche ad eccezione del sassarese.

Questo dato ci indica l’altissima biodiversità presente in Sardegna, con studiosi che vengono da tutto il mondo per conoscerla.
Sono animali molto antichi evolutisi in milioni di anni.

Il geotritone del Monte Albo è uno dei più grandi e può raggiungere dimensioni che vanno dagli 11 ai 15 cm, compresa la coda. Le zampe sono “palmate”, ovvero presentano una membrana che connette le dita.




È un abilissimo arrampicatore che sfida le pareti più verticali ma non disdegna delle strette fessure dove ama nascondersi. Non ama essere osservato e non sopporta luci puntate verso di lui. La testa è larga e piatta, con grandi occhi sporgenti, che gli permettono di vedere con poca luce; la bocca è ampia con una lingua lunga che estroflette verso l’esterno.

I polmoni sono assenti e la respirazione avviene soprattutto tramite la cute, perciò non bisogna toccarlo. Preferisce ambienti umidi con temperature relativamente basse, motivo per cui è facile trovarlo nelle grotte, ma si possono trovare anche all’esterno, quando sono presenti condizioni ambientali adeguate, in giornate fresche e umide.

Con un occhio allenato può capitare di osservarlo lungo i sentieri la notte.

I geotritoni si nutrono soprattutto di piccoli invertebrati che catturano con la loro lingua protrusibile.
La riproduzione avviene in primavera e inverno; le femmine depongono le uova in delle nicchie protette.

Giovane di geotritone. Foto di Manuela Mulargia

La madre è molto attenta e una volta deposte le uova rimane vicino a loro finché non si schiudono, nascono piccoli già formati che si differenziano dagli adulti soltanto per le dimensioni ridotte, una volta nati la madre continua a rimanere vicino a loro per le prime settimane, insegnandogli ad essere autonomi.
In seguito i piccoli rimarranno vicino all’ingresso delle grotte dove per loro sarà più facile trovare delle prede.

Dalle osservazioni effettuate in cattività il geotritone può raggiungere massimo 11 anni di età e la maturità sessuale viene raggiunta a 3-4 anni.





È una specie a rischio con un areale di distribuzione molto limitato, minacciata dai cambiamenti climatici, dalla pressione antropica nelle cavità da lui frequentate e dalla distruzione del suo habitat, tra cui il disboscamento che altera il microclima delle grotte. Si tratta di una specie protetta da leggi regionali, nazionali e internazionali.

Una delle specie più importanti da salvaguardare per la biodiversità del Monte Albo.

Se un giorno avrete la fortuna di poter osservare un geotritone nel suo ambiente, potrete dire di aver conosciuto uno degli abitanti più antichi della nostra isola che con lentezza e agilità si muove nelle cavità più belle del Monte Albo.

Per approfondire:
https://natura2000.eea.europa.eu/?page=Page-1&views=Sites_View_Habitats#data_s=id%3AdataSource_7-Layman_Sites_4270%3A18500

https://biodiversity.europa.eu/species/796

https://www.iucn.it/classe-amphibia.php?ordine=CAUDATA&famiglia=PLETHODONTIDAE

https://www.federazionespeleologicasarda.it/sardegna-speleologica-30-ottobre-2018/


Manuela Mulargia